Piccola guida del Giappone

Tìa Ana dice che ha un’idea del Giappone che non sa perchè ma non riesce a immaginarselo mai. Francamente, dopo 2 mesi che sto qui, neanch’io.  E quando le persone mi chiedono “Allora com’è il Giappone?” non so perchè ma non so che dire. È anche per questo che ho scritto questa piccola guida, per mettere insieme tutte le cose che ho capito quasi sperando che così facendo si formi un’immagine.

La lingua

In Giappone quasi nessuno parla inglese e tutto è scritto in caratteri Giapponesi (hiragana,  katagana, kanji). Se non si è accompagnati da qualcuno che parla giapponese penso sia necessario utilizzare un traduttore.. E comuniqué vale la pena di studiarsi 4 frasi elementari prima di partire.

In ogni caso bisogna prepararsi psicologicamente all'”effetto Giappone” che ho potuto constatare, non colpisce solo me. La totale mancanza di comunicazione a un livello che vada oltre a come ti chiami e da dove vieni,  fa si che quando si trova qualcuno che parli inglese o una lingua conosciuta,  non si riesca piû a smettere di parlare. Si è come un torrente in piena, e anche rendendosene conto, non si riesce a smettere. É abbastanza imbarazzante.

Quando andare

Occhio alla “golden week’, di solito ad maggio, quando tutto il paese è in vacanza e tutti i treni ed alloggi sono prenotati. Controllare quando arrivano le pioggie (giugno) e soprattutto i tifosi e il gran caldo (luglio/agosto).

Attenzione quando guardate il meteo che le temperature non sono come  da noi, perchè qui c’è un’umidità altissima e anche 25 grandi può essere molto caldo.

Evitare settembre se si ha paura dei ragni.

Come spostarsi

Putroppo, sebbene il treno proiettile (shinkansen) sia una bomba e ti porta da una parte all’altra del paese in un batter d’occhio, la maggior parte dei giapponesi si sposta per le medie/lunghe distanze in aereo, che costa pochissimo.

Il traghetto è un’ottima alternativa al treno e all’aereo per le lunghe distanze e costa molto di meno, vedi le principali tratte online.

Per guidare in Giappone serve o un permesso inrernazionale o tradurre la propria patente a seconda del paese da cui venite. Noi, venendo dal Belgio, l’abbiamo fatta tradurre direttamente dal sito ufficiale JAF che costa meno che altri siti e ci hanno messo un solo giorno a farlo. Affittare una macchina costa, Per affitti lunghi abbiamo trovato: Gogo-monthly-rent-a-car (occhio però alle condizioni dell’assicurazione).

spedire una valigia

Spedire una valigia da qui a la nel Giappone costa pochissimo ed è assicurato dal servizio che noi chiamiamo il gatto nero.

basta andare in un qualunque 7-eleven e da lì si spedisce la valigia direttamente. Per esempio noi abbiamo mandato un valigione di 24 kg da Fukuoka a Tokyo, costa 18 euro e ci mette 2 giorni. Viaggiando con i mezzi pubblici quindi si potrebbe mandare le proprie valigie in anticipo, in modo da non doversele portare dietro, tipo Cammino di Santiago..

negozi dell’usato

ce ne sono tanti di una catena che si chiama 2nd Street

Guidare in Giappone: a parte il fatto che si guida a sinistra bisogna fare attenzione a fermarsi sempre e assolutamente a ogni passaggio a livello, anche se aperto. Poi occhio ai semafori che sono spesso dall’altra parte dell’incrocio.

Poi c’è ne sono alcuni fuori strada. quando c’è una curva per segnalare il semaforo che viene dopo. Per quanto riguarda la precedenza qui non c ‘è o almeno nessuna delle persone a cui ho chiesto sa sa quale lato è.

Viaggiare in camper in Giappone è un’ottima idea ma molto difficile trovare un buon camper in affitto con delle condizioni di prezzo e assicurazione oneste. Noi abbiamo trovato (japan by van, Osaka), ma bisogna prenotare super in anticipo (5 mesi prima erano già pieni).

Sistema dei biglietti autobus: quando sali sull’autobus prendi  subito un bigliettino alla macchinetta a sinistra con sopra un numero. Su uno schermo appare poi il tuo numero col prezzo da pagare all’uscita davanti al conduttore. Probabilmente non riuscirete a capirli ma i conduttori degli autobus, non stanno zitti un secondo e dicono cose del tipo: “adesso parto,  tenetevi forte”, “ora giro a destra”, “non alzatevi prima che l’autobus si sia fermato “, “non parlate per non disturbare gli altri”,..

Internet

Wi-fi si trova dovunque. Noi abbiamo viaggiato senza internet utilizzando l’applicazione OrganicMap, che permette di scaricare le mappe e averle off-line.

Piani svolta per alloggio

Per lavorare in cambio di ospitalità: HelpX, Workaway. Occhio che è considerato come lavoro e in teoria serve un visto di lavoro per farlo, c’è chi lo fa ma anche chi è stato arrestato..

Bewelcome, couchsurfing, come al solito.

Accanto alle stazioni del treno ci sono dei “business hotel” che costano poco, perchè son fatti per chi beve troppo e non riesce a tornare a casa.

Se no, come al solito c’è Airbnb, Booking, o Agoda. Purtroppo le alternative suggerite da The Guardian non sono ancora presenti in Giappone.

Viaggiare con un bambino

Il Giappone è un paese in penuria di bambini e proprio per questo quando ne vedono uno è una festa e tante volte abbiamo ricevuto dolci e bibite in regalo da sconosciuti. Ci sono da pertutto bagni con tavolini per cambiare i pannolini,  sedie per bambini in tutti i ristoranti, parchi con altalene e scivoli di tutti i tipi, zone coperte per farli giocare quando piove o fa troppo caldo. I parchi giochi al coperto a pagamento si chiamano tipo Melitta Kid, Kiddy land,.. Poi ce ne sono altri tipo comunali che sono gratuiti e ogni comune ne ha uno.

Se il bambino è piccolo, di portarsi dietro un letto da viaggio tipo… Infatti in Giappone le famiglie dormono tutti insieme per terra sui tatami e se il vostro pupetto/a non è abituata/o stenterà ad addormentarsi rotolando da tutte le parti.

Onsen (terme)

Le onsen sono bagni pubblici di acqua termale.  In certe zone del Giappone c’è ne sono un sacco. come nel Kyushu, in altre come la zona di Tokyo, di meno. Poi ci sono anche i bagni pubblici normali (“sento”) che li imitano con acqua riscaldata.

Se avete tatuaggi, bambini piccoli o se volete andare in coppia si possono prendere per un’ora dei bagni privati, un po più cari (circa tra i 1200 e 3000 yen). Invece quello che si fa di solito è di andare nei bagno pubblici separati tra uomini e donne e rigorosamente vietati se si hanno tatuaggi, costano circa 500 yen e ci si può restare quanto si vuole.

Ora, occhio alla procedura. Ciò che serve è un asciugamanino, nient’altro. Quando si entra, si lasciano le scarpe e si va a piedi nudi. Nel vestiario ci si spoglia completamente (si va rigorosamente nudi) a parte l’asciugamano che ce lo si mette in testa. Entrati nella stanza delle terme, a volte c’è una piccola fontanella accanto all’entrata con un mestolino. Se c’è è buono darsi qualche mescolata d’acqua addosso per purificarsi spiritualmente, poi si va alle doccie. Ci si siede su uno sgabellino e li ci si lava per bene da tutte le parti (shampoo e sapone sono sempre disponibili). Poi con la doccia si da una bella sciaquata tutto intorno per lasciare pulito al prossimo. A questo punto si può entrare (sempre con l’asciugamano sulla testa o lo si appoggia da qualche parte) nelle terme. Occhio a mai immergere la testa nell’acqua. La si può appoggiare a un muretto laterale. Se si fa la sauna bisogna farsi la doccia di nuovo prima di entrare in acqua. Attenzione che a volte ci sono delle vasche elettrificata che ti danno delle “curative” scossette.

Quandi si fa il bagno a casa (“ofuro”) si fa lo stesso: ci si lava bene prima di entrare in acqua in modo che nello stesso bagno ci passano tutti (in ordine gerarchico di solito) e che l’acqua rimanga pulita, senza peli e sapone.

Comportamenti

Allora, il Giappone è un paese estremamente procedurale. Ecco qui una lista di comportamenti di sopravvivenza:

  • Quando si entra in casa si tolgono le scarpe e ci si mette le ciabatte (normalmente fornite). Però, quando si entra in una stanza con i tatami (specie di stuoie) per terra bisogna lasciare le ciabatte e andare in giro in calzini. Quando si va in bagno bisogna invece fare un cambio di ciabatte e mettere quelle specifiche del bagno (occhio poi a ri-lasciarle nel bagno e non andarci in giro per tutta casa)
  • Quando si mangia con le baguette. Assolutamente non passare il cibo da baguette a baguette!!! Questo è fatto in Giappone solo e soltanto al momento della morte di qualcuno, dopo che è stato incenerito e ci si passa ciò che rimane degli ossicini tra i presenti.
  • Assolutamente non infilzare il cibo con le baguette
  • Quando ci si serve da un piatto comune usare le baguette al contrario
  • Non ci si versa sa bere da soli. Sempre si versa agli altri e gli si riempe il bicchiere di continuo. Loro faranno lo stesso quindi conviene stare al passo sennò si finisce rapidamente sopraffatti. Ai Giapponesi piace la schiuma della birra, versare appositamente.
  • Quando si brinda si dice Kampai! e non Cin Cin (che vuol dire pisello pisello). Attenzione all’altezza dei bicchieri. Chi lo tiene piu in basso fa un gesto di sottomissione, molto apprezzato.
  • Quando si mangia, seduti alle tradizionali tavole basse, non bisogna assolutamente mostrare le ginocchia. Si possono tenere le gambe stese, arrotolate, attorcigliate, ma non in mostra.
  • Quando si è seduti sull’autobus o in uno spazio pubblico è meglio non tenere le gambe incrociate
  • Quando si passa o si riceve qualcosa, bisogna farlo con due mani.

Rainbows: difficilissimo trovare info, ma la famiglia esiste e dovrebbe riunirsi la prossima volta in autunno 2025

Essere vegani in Giappone

Carne e pesce sono dovunque. Secondo una persona che abbiamo incontrato e che lavorava nel settore, 1 milione di maiali e 4000 mucche sono macellati ogni giorno in Giappone, per non parlare di tutti gli altri animali. I kombini (che sono dei negozi aperti 24/7 come il 7-eleven e che si trovano dovunque) sono pieni di piatti pronti di tutti i tipi, che se non sono mangiati vengono buttati via e porta il Giappone ad essere in cima alla lista dei paesi per spreco alimentare.

Essere vegani in Giappone è resistere contro il sistema e le persone/situazioni vegane sono le più alternative che abbiamo incontrato. Le stesse persone lottano contro l’uso criminale della plastica usa e getta (cibi messi in sacchetti a loro volta in altri sacchi e così via).  La plastica è dovunque. Tutto è insaccato in plastica, per paura di chi sa cosa.

Poi però i Giapponesi fanno una raccolta differenziata molto attenta, adorano la natura, i fiori di ciliegio, le lucciole, la nebbia tra le foreste, i magici cartoni di Miyazaki e si stupiscono che i loro mari non siano più ricchi come prima, che molti pesci sono scomparsi e che la stagione della pioggia duri solo una settimana invece che l’abituale mese.

Forse sono andato un po fuori tema. Tutto questo per dire che i posti vegani che menzioniamo non siano solo di interesse alimentare, ma spesso portatori di cultura, di resistenza e umanità.

Guida su come viaggiare in modo sostenibile nel paese

CONSIGLI PER ZONE

Shikoku

Il cammino di pellegrinaggio che gira tutto in torno all’isola sembra molto bello. Per farlo tutto ci vogliono uno o due mesi. Pare che sia peraltro un’isola molto verde, selvaggia e poco turistica. Ci si va a fare surf.

Kyushu

Isola meridionale, verde lussureggiante, umida, selvaggia, piena di terme.

zona di Yame

Lights Vegan Guest house vegana nella zona di Yame, terra del the. Giunko e Rickie, oltre che a ospitarti in una casa tradizionale molto bella cucinano cose deliziose e vegane a colazione,  pranzo e cena libera. Si può lavorare in cambio di ospitalità

le migliori terme della zona (Coordinate 33.068288, 130.66108)

Sky tea house. Guest house ben infrattata in montagna, bellissima e rustica, si cucina col fuoco a legna e mi ricorda un po’ gli Elfi di Pistoia

fox minami aso, guest house di un belga, sembra molto carina ma troppo cara per noi.

Fukuoka, Italian cultural centre, playground ler bambini al coperto gratuito del comune,  bagno pubblico tradizionale che sta per chiudere, art pod, Bugoro All Vegan, Rota Cafè, altro ristorante vegano, terme da andarci in macchina, Ristorante anarchico-vegano (coordinate 33.722278, 130.45612).

Nokonoshima Se state a Fukuoka vale la pena andarci per prendere una boccata d’aria fresca e riempirsi gli occhi di verde.

Itoshima sempre nei pressi di Fuokuoka c’è questa cittadina sul mare un tempo un po’hippie.

Ureshino, terme (33.097312, 129.98136), guest house (su Airbnb, coordinate 33.097186, 129.97703) , ristorante di tofu

Isahaya. Senza dubbio io miglior parco giochi gratuito per bambini che abbiamo trovato in tutto il viaggio (32.83549, 130.041566)

Nagasaki. Kannodo,  la zona sopra china town dove vanno pochi turisti ma sono rimasti proprio cina giappone misti, Gunkanjima.

Takeo Onsen, Da Iader (un italiano che fa piadine vegane e non), terme

Yakushima isola a sud di Kagoshima a cui si è ispirato Miyazaki per fare il cartone “Mononoke”. C’è una guest fatta da un tipo che ha tutto un metodo per fare respirare la terra, e grazie a questo tralaltro non ci sono zanzare..

Kakeromajima In questa isoletta giusto a sud di Amami c’è una free guest house. Occhio a Habu, un serpente velenosissimo che vive giusto lì.

Hokkaido Bethel, una comunità che ha un approccio alla salute mentale alternativo e molto interessante. Organizzano un festival ogni anno e visite alla comunità

Gifu  zona selvaggia molto dove ci sono molti neo rurali

Consigli di lettura e film

  • “Autostop con Buddha”. Fa troppo ridere e spiega allo stesso tempo un sacco di cose sul Giappone e i Giapponesi
  • Film “Tampopo” letteralmente geniale
  • tutti i cartoni di Miyazaki tranne l’ultimo